PONTE OSCURO-REZZAGO-PONTE OSCURO
[Anticipate fioriture… assaggi di primavera]

 ALTITUDINE partenza e arrivo: PONTE OSCURO (comune di ASSO) – 438 m s.l.m.

 ALTITUDINE massima raggiunta: REZZAGO – Chiesa dei Santi Cosma e Damiano – 674 m s.l.m.

 DURATA: circa 2 ore, a passo lento
 CARTELLI INDICATORI: in parte
 PERCORSO: ad anello

●●●●●: percorso di andata Ponte Oscuro (Asso) – Rezzago  segnalato sulla cartina

●●●●●: percorso di ritorno Rezzago – Ponte Oscuro (Asso)  segnalato sulla cartina

 

Lasciata l’auto in località Ponte Oscuro, attraversata dal Lambro che scorre spumeggiante e vorticoso in una stretta gola, si ripercorre l’omonima via in salita fino ad incrociare la via Per Bellagio che si seguirà sempre in salita. Per evitare qualche tornante si può percorrere una stradicciola sulla sinistra in prossimità di imponenti Cedri del Libano e magari avere la fortuna di raccogliere da terra delle belle “roselline in legno” create da madre Natura per lo sfaldamento della grossa pigna di questa conifera sempreverde

 

Al culmine della strada in salita, si prosegue scendendo lungo l’antica mulattiera per Rezzago che oltrepassa il Lambro e il Mulino Mauri per risalire poi fino ad incontrare la carrozzabile della zona dei Mulini. Si continua salendo a sinistra. (Una breve deviazione verso destra porta invece ad un altro mulino privato e ben restaurato, il Mulino Valsecchi che grazie ad una grande ruota in ferro – che ha sostituito quelle lignee andate distrutte – muove tuttora l´unica macina rimasta).

In località “Cà Nova” si abbandona la strada asfaltata e si prosegue sul sentiero (segnaletica bianco-rossa) che per un tratto si snoda al di sotto della strada principale. Si segue poi la segnaletica per Rezzago giungendo dopo circa 50 minuti ai ruderi di un castello medioevale e pochi minuti dopo alla strada principale che si attraversa, continuando su via Per Asso fino a Rezzago.

 

La chiesa dedicata ai Santi Cosma e Damiano con il suo campanile ancora ben conservato è un gioiello dell’architettura Romanica.
Per tornare a Ponte Oscuro si oltrepassa il Municipio di Rezzago in piazza Felice De Mattia seguendo le indicazioni “funghi di terra”. Si dovrà scendere quindi nella Valle Dei Morti, oltrepassata la trattoria Belvedere, fino a giungere nei pressi di una fontana e di alcuni pannelli esplicativi. Attraversato un piccolo ponte sul torrente Rezzago – affluente del Lambro – si segue il sentiero a sinistra (tralasciando a destra le indicazioni “funghi”) che si snoda in una zona boschiva attraversata da numerosi ruscelli.
Dopo circa un´ora si raggiungerà il punto di partenza percorrendo l´ultimo ripido tratto di percorso in discesa su una trattorabile cementificata.

QUALCHE INFORMAZIONE IN PIU´

A Ponte oscuro si può ammirare l’Orrido dalla passerella pedonale del Fili o dal ponte carrabile. Il Lambro, che scorre 25 metri più sotto, ha scavato in uno dei punti più stretti del suo alveo vasche ed  insenature che ancora oggi pochi temerari sfruttano per rinfrescanti bagni estivi.

Nella chiesa Prepositurale di Asso è conservato in un reliquario un dente attribuito a Sant´Apollonia – Santa Patrona del paese e protettrice dei dentisti – portato dai Crociati Valassinesi di ritorno dalla Terra Santa. Il 9 febbraio i fedeli possono baciare la reliquia in occasione della festività solenne in onore della Santa chiedendo di essere preservati dal mal di denti.

Pare che uno dei toponimi di Rezzago derivi dal nome del Re che viveva nel castello “sito in mezzo alla valle” (l´attuale Valassina). Del castello medioevale di Rex Ago rimangono purtroppo solo pochi ruderi così come per tanti altri castelli che sorgevano in queste zone ed abbattuti nel corso degli anni.

Rezzago è nota per le affascinanti formazioni rocciose dette “funghi di terra” create dall´azione erosiva dell´acqua e dagli agenti atmosferici che, dilavando parte del materiale morenico lasciato dai ghiacciai che lambivano queste terre, hanno creato forme colonnari sormontate da un masso. Diversi sentieri permettono di ammirare queste conformazioni geomorfologiche e il non meno interessante castagneto secolare, uno dei più grandi di Lombardia.

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