Niente di più magico di una passeggiata tranquilla nel bel mezzo del lungo inverno in una giornata dal dolce tepore primaverile.
Cerco, leggo, navigo per trovare un’escursione adatta al mio passo e a quello di Rita.
Ponte Oscuro… mai sentito! Il nome mi incuriosisce. Chiedo a mio marito.
“Orrido di Ponte Oscuro ad Asso, dove il Lambro, scorrendo tra alte pareti di roccia, ha scavato vasche e marmitte, ottime per rinfrescarsi al termine di lunghe camminate estive”.
Mi piace!
Attraversiamo l’abitato di Asso e parcheggiamo l’auto in località Ponte Oscuro. A piedi, lungo la carrozzabile in leggera salita, eccoci all’imbocco del sentiero che scende al Lambro e attraversa un antico ponte nei pressi del mulino Mauri ancora funzionante da oltre 200 anni! Certo l’attuale proprietario non è mugnaio di professione, come lo furono i suoi avi fino a qualche decennio fa, ma con passione mostra a scolaresche e turisti, in occasioni particolari, come le massicce macine in granito, mosse dalla sola forza dell’acqua, trasformino quei chicchi dorati in farina integrale per un’ottima polenta dal sapore antico.
Si prosegue verso Rezzago lungo quella che un tempo era l’unica strada di collegamento tra le due frazioni. Il sottobosco è ancora dormiente. Solo qualche timida primula sbuca qua e là tra il manto di foglie scure. La fioritura invernale del nocciolo invece illumina il bosco con pennellate sparse di un caldo giallo ocra: sono i fiori maschili rigonfi di polline che, al minimo soffio di vento, si poserà sui più piccoli fiori femminili, simili a timide gemme rossastre, per dare vita ai frutti tondi e prelibati che noi tutti abbiamo imparato ad amare in purezza oppure uniti al cioccolato per una golosa crema da spalmare.
Torneremo in agosto per la raccolta delle nocciole! Cominciando già da ora a conoscere le caratteristiche delle piante che ci daranno fiori, frutti o germogli da gustare, rendendo più semplice la loro identificazione nel pieno della loro esplosione vegetativa…