25 aprile 2013 – Cabiate
Percorso nel Parco della Brughiera (km 9)
Vista la bella giornata, capitata quasi per caso in un periodo di piogge e freddo, Franco ed io, siamo tornati al Parco della Brughiera. Ci eravamo già stati l’anno precedente, in maggio forse, trovando caldo, sole e favolose ninfee che galleggiavano sopra lo specchio d’acqua del lago della Mordina. Una sorpresa e uno spettacolo che da soli varrebbero il giro. Purtroppo quest’ultima volta niente ninfee, ma niente di male, pensando che questi fiori tolgono ossigeno all’acqua, minando l’ecosistema dell’ambiente. E quindi, mentre zia Ste dimostrava, con grande successo, ad Agrinatura le grandi possibilità che hanno le nostre piante spontanee di essere utilizzate in cucina… Franco ed io eravamo per boschi… in questa meravigliosa e sottovalutata zona, troppo vicino a casa e facile da raggiungere per essere seriamente considerata.
Partenza: parcheggio davanti alla Protezione Civile di Cabiate
Velocità media: 2,6 km/h (ci siamo fermati nella fornace)
Tempo: 2:30 in movimento / 3:30 totale
Altitudine minima: 231 m
Altitudine massima: 299 m (dati EasyTrails)
Voto *****L
Il Parco della Brughiera si trova tra i comuni di Cabiate, Lentate, Meda, Mariano Comense, Carimate, Novedrate, Figino Serenza, Carugo e Brenna. È uno dei primi “polmoni verdi” che si incontrano appena usciti da Milano e si può pensare a questa zona verde come al primo rifugio che animali e vegetali possono incontrare, una volta usciti dalle densissime zone urbane.
Entrare in contatto con la realtà del Parco della Brughiera e addentrarvici, lo assicuro, è sempre un’esperienza e un’emozione, non solo perché rigenerante e rilassante, ma anche perché è un posto scenograficamente straordinario, soprattutto per i bambini. In certi momenti sembra di stare nella location di un film di avventura di Indiana Jones o Rambo.
Il parco, oltretutto, è molto curato e pulito grazie anche agli ultimi, pochi volontari che sono rimasti e che curano e custodiscono l’area. Se avrete la possibilità di incontrarne uno (una volta si parlava così dei cervi o dei caprioli) fermatelo e fatevi raccontare degli aneddoti sul parco. Sono molto gentili e hanno molto da dire.
Il punto di partenza del nostro giro è Cabiate. Ci si può arrivare anche con le Ferrovie Nord (o come cavolo si chiamano ora) perché la nostra entrata, vicino alla sede della Protezione Civile, dista a piedi appena cinque minuti dalla stazione.
Noi qui pubblichiamo il giro che abbiamo scelto di fare, ma tantissime sono le possibilità di personalizzare la propria esperienza (i curatori del materiale informativo del parco segnalano ben sedici itinerari). Lasciamo all’istinto dell’exploratore che c’è in ognuno e alla voglia di sentirsi liberi. I percorsi sono tutti molto ben segnalati e i cartelli indicatori fanno parte della scenografia del parco, integrandosi con questo in modo indissolubile.
Noi abbiamo posteggiato, come già detto, davanti alla sede della Protezione Civile di Cabiate, vicino alla chiesa di Santa Maria Nascente, e abbiamo subito preso per via Nicolini, fino ad incontrare il sentiero che, suggestivamente, inizia dopo un archetto in legno e che costeggia la Villa dei Conti Padulli.
Al primo bivio abbiamo seguito le indicazioni per i percorsi 4, 5, 7. Per il ritorno 5 e 4. Ma si può girare a piacere. Nella nostra mappa si può osservare il percorso da noi compiuto e gli obbiettivi raggiunti.
I sentieri si snodano in un bosco fitto tra farnie, roveri, betulle, castagni, pini, aceri, frassini, olmi, faggi e robinie (non se la prendano gli altri alberi che non cito) attraverso ponti e ponticelli, spesso con tettuccio, posti sul torrente Valletta. E poi ancora cave che hanno dato luogo a laghetti, come quello della Zoca dei Pirutit o quella della Mordina.
Noi consigliamo di visitare anche l’area del Bosco del Crocifisso e di arrivare fino alla fornace dei vasi e dei cotti (spettacolare l’interno e simpatico il museo). Forse l’ultima fornace funzionante in Lombardia. Loro sono gentilissimi e tengono anche dei corsi per le scuole.
Solo una volta lasciata la fornace, se volete raggiungere il laghetto della Mordina e relativa cascina, uscendo bisogna prendere via Sant’Agostino e scendere fino ad incontrare via Cascina Cottina per rientrare nel bosco. Dieci minuti e sarete (a passo di exploratore, quindi lento) al cospetto del laghetto della Mordina, attrezzato, tra l’altro, con panchine e tavoli per il picnic. Da qui, seguendo il percorso n. 4 o quello per il bosco del Crocifisso, si può tornare in poco più di 30/40 min. all’auto.
Il Parco della Brughiera, come constatavamo all’inizio, è un luogo poco conosciuto e secondo noi troppo sottovalutato: basta guardare le immagini che abbiamo scattato per capirne i motivi (le immagini sono del maggio 2012 e di questo aprile). Non vi diciamo di più, per non togliervi il gusto della scoperta e per far rinascere in ciascuno di voi quel desiderio di esplorazione (o meglio explorazione) e sorpresa che forse nell’era dei “navigatori satellitari” si è un po’ perso.
Il parco ufficialmente presenta ben sedici itinerari.
Dal sito ufficiale:
(…) tutte le cartine dei percorsi, oltre a descrizioni più dettagliate, sono scaricabili dal sito del parco e possono essere ritirati presso gli uffici dei comuni aderenti al parco o direttamente in bacheche messe all’imbocco degli itinerari. Lungo i percorsi sono stati messi inoltre pannelli didattici che illustrano i boschi, l’agricoltura e le caratteristiche del territorio. Spesso si incontrano cartelli segnaletici in legno che indicano la direzione per raggiungere le diverse località. Si raccomanda di seguire le indicazioni che segnalano la possibilità di procedere in bicicletta, piuttosto che a cavallo.
Link utili
Mappa scaricabile http://www.parcobrughiera.it//site/files/fruizione/carta_sentieri_2010.pdf
A proposito dei sentieri http://www.parcobrughiera.it/index.php?section=fruizione&page=sentieri&pagen=0&lang=it
Di interesse:
– Torrente Valletta
– Sito del Crocefisso
– Zoca dei Pirutit e laghetto
– Laghetto della Mordina e cascina
– Antica Fornace
Curiosità sulla Zoca dei Pirutit
(da http://www.geocaching.com)
La “Zoca dei Pirutit” è un’antica cava abbandonata, oggi trasformata in un bacino lacustre.
I pirutit sono minuterie in argilla o, secondo alcuni, decorazioni dei comignoli in argilla.
L’area è dotata di panchine, una pista per bocce, un bar dove, fino al 2009, era solita riunirsi l’associazione di volontari “Amici della Zoca”.
Nel 2009, gli eredi del conte Ugo Carpegna proprietari dei 35 mila metri quadrati di area verde dove si trova il laghetto, ottengono una sentenza di sfratto della Corte d’appello di Milano che non ammette deroghe, impedendo così ai pescatori e anziani dell’associazione di utilizzare a scopo ricreativo l’area e la struttura su di essa realizzata.