Il lago del Segrino dal belvedere del Monte Scioscia
Percorso ad anello.
Partenza: parcheggio Ristorante Inarca (che però è privato) oppure in via Carlo Cattaneo, Proserpio
Distanza: in piano 6.5 km
Velocità media: 2.8 km/h
Tempo: 1:50 in movimento / 2:15 totale
Altitudine minima: 381 m
Altitudine massima: 658 m
(dati EasyTrails)
Voto ****
Passeggiata infrasettimanale estiva (20 agosto), senza Franco, ma con Paolo, l’exploratore musicista. Partenza: il parcheggio del ristorante Inarca sopra Proserpio (diverse indicazioni lungo la strada, impossibile non trovarlo!). Obiettivo: il belvedere e la “circumnavigazione” del monte Scioscia, vicino a Canzo, ad ovest del Lago del Segrino. Ambiente: boschi di castagni e frassini.
Che dire del percorso? Simpatico e facile (o meglio, relativamente poco impegnativo). Poco prima del parcheggio del ristorante, si incontra una biforcazione con l’indicazione “Belvedere del monte Scioscia” (667 mt). Seguendo il cartello ci si trova dopo 30/40 min (con fiatone in qualche tratto) ad aver raggiunto il belvedere con la sua splendida veduta sul Cornizzolo, sul Lago del Segrino, su altri laghi brianzoli e sulla pianura padana (vedere l’eloquente foto).
Qui abbiamo incontrato un simpatico cinquantenne toscano (proveniva dalle parti di Lucca), con il codino e con l’attitudine alla scalata e alla corsa, un tipo che quasi (?) conosceva meglio di noi questi posti. Il toscano, parco di suggerimenti, ci ha indicato alcuni luoghi particolarmente interessanti che avremmo visitato qualche tempo dopo.
Il bel terrazzo sul Segrino è attrezzato con panchine, una staccionata, elementi sacri, cartelli esplicativi sulla zona e sul relativo habitat. Comodissimo per una merenda.
Da questo punto estremamente panoramico è possibile tornare indietro da dove si è venuti oppure proseguire (come abbiamo fatto noi) verso Canzo, per poi tornare in zona Inarca.
Andando avanti, il sentiero, fin lì chiaro, si fa un po’ confuso e ci vuole un filo di attenzione, poi però ridiventa leggibile e ci permette di arrivare alle prime villette di Canzo dove si deve prendere la prima strada a sinistra per completare il percorso ad anello e quindi tornare all’auto (per via Achille Grandi, prima, e via Fratelli Rizzi, poi).
Il sentiero si fa quindi pianeggiante e in una mezz’oretta si è di nuovo all’inizio del percorso.
Il giro, consigliato anche partendo dalla stazione di Canzo, è ideale in tutte le stagioni. Qualcuno suggerisce però di “provarlo” d’inverno per via degli alberi spogli che permettono di godere una vista ancora più completa ed appagante.