PIATTELLO O COSTOLINA
[Hypochaeris radicata]

Piattello… il nome suggerisce il suo portamento: “spiattellato” al terreno.

Erbaccia perenne facile da riconoscere perché cresce raso terra, espandendosi a macchia d’olio. Le rosette sono formate da  foglie “carnosette”, talvolta macchiate di bruno o ricoperte di peli; recise alla base emettono un lattice biancastro e si “arrotolano” su se stesse rendendo lunga e paziente l’operazione di lavaggio e asportazione della parte terrosa che rimane spesso appiccicata alla foglie ma… il suo sapore amorevole e mai amaro ripaga del lavoro dedicatogli!

E’ una tra le erbe che personalmente preferisco, non solo per il suo sapore, ma anche per la consistenza e la resa delle foglie che anche in cottura non perdono molto in volume rispetto ad altre erbe selvatiche.

 

Il periodo di raccolta del Piattello va da inizio primavera, quando si possono gustare le giovani e tenere foglie centrali anche crude in insalata, per continuare in estate con lo sviluppo di lunghi steli che terminano in capolini formati da fiori gialli simili a quelli del più noto Tarassaco anche se di dimensioni inferiori.

Gli steli teneri e ancora privi di fiori si possono consumare lessati o cotti al vapore come fossero asparagi; il fiore in boccio si conserva sott’aceto o sotto sale al pari dei capperi, le ligule gialle possono essere utilizzate per decorare i piatti più diversi.

Quando ormai l’inverno è alle porte le foglie centrali della rosetta si possono ancora consumare cotte al vapore o brevemente sbollentate e ripassate in padella con aglio, cipolla, pomodoro, acciughe o altri ingredienti al gusto. Naturalmente le stesse possono arricchire minestre, frittate e ripieni per torte salate.