STRIDOLI
[Silene Vulgaris]

Il nome lo fa pensare… la pianta stride o “canta”, come preferite!

Che si dovesse usare anche l’udito per essere certi di aver colto il Silene Vulgaris e non altre erbette primaverili non commestibili quasi nessuno l’avrebbe giurato… E invece è proprio così!

Le sue tenere foglie, di un verde azzurrognolo, carnosette, che sbucano tra i giovani fili d’erba, più rigogliosi se ai piedi degli alberi, stridono quando le strofinate tra le dita.

Le giovani pianticelle possono essere colte dall’autunno fino a primavera inoltrata, ma è proprio tra marzo e aprile che le si nota in gruppo sbucare come tante piccole lance.

Vanno colte recidendo l’apice nel punto in cui il fusticino non oppone resistenza. Così facendo, la pianta ricaccerà prolungando il periodo di raccolta.

Le altre foglie possono essere staccate singolarmente per un raccolto più abbondante!

 

 

Anche chi non ha mai assaggiato il Silene, il suo sapore dolciastro tra le nocciole e i piselli, e non ha mai notato le piccole foglie in primavera, conosce sicuramente i suoi fiori, rigonfi a maturazione, dei veri palloncini che venivano fatti scoppiare dai bambini sulle mani o sulla fronte.

 

Se durante una passeggiata in campagna oppure in montagna vi imbattete nei fiori ancora verdi e teneri, poco ingrossati, potete consumarli come snack salutare. La classica foglia di lattuga in un panino può essere sostituita con le foglie più giovani.

Le stesse foglie sono ottime crude per arricchire le insalate di  una nota croccante. Cotte al vapore o brevemente stufate con pochissimo liquido sono deliziosamente dolci e apprezzate anche da chi non gradisce molto i sapori accentuati delle piante spontanee.

Unite a formaggi freschi sono ottime per riempire ravioli o per torte salate. Aggiunte a fine cottura ingentiliscono il più classico dei risotti.

La concentrazione  di sali minerali e  composti antiossidanti è molto superiore di quella di spinaci o altre verdure comuni.

 

ATTENZIONE  a non confondere le foglie di Silene con quelle di Saponaria, ottima per un bucato green, ma non da consumare nel pane o nel piatto!

Il caratteristico stridio delle foglie di Silene e un’unica nervatura centrale dovrebbero bastare per distinguerle da quelle di Saponaria che non “stridono” e sono attraversate longitudinalmente da più nervature.

Individuando le pianticelle di Stridoli in piena estate, quando il frutto a palloncino, che come vuole la tradizione greca ricorda la grossa pancia di Sileno – da cui il nome latino, è ben rigonfio ed osservandone le foglie, si imparerà a riconoscerle per la raccolta primaverile prima della comparsa dei fiori.