Domenica mite e luminosa, adatta alla ricerca della ferrovia che non c’è.
Dal ritrovamento di alcune foto, da racconti e ricordi di alcuni conoscenti e da una piccola, preziosa, mappa-guida (pubblicata dal comune di Briosco) che si può trovare alla pagina internet http://www.comune.briosco.mb. it/c015033/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/224 – è nato il nostro interesse per l’antica ferrovia che collegava gli stabilimenti di Fornaci – dove si lavorava l’argilla – alla stazione di Renate-Veduggio. Una linea breve (4 km circa) che, inaugurata nel 1912, era utilizzata solo per il trasporto di materiale argilloso. La ferrovia ebbe vita travagliata, la sua storia ha visto pause di utilizzo e bombardamenti da parte degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, perché Fornaci era stata trasformata in deposito di munizioni. I vecchi ne custodiscono il ricordo.
Partenza: parcheggio di via San Giuseppe – Capriano
Distanza in piano: 4 km circa
Tempo totale: un’oretta circa
Segnalazioni: presenti, ma non facilissime da incontrare
(dati Easy Trails)
Voto:****
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Ormai da molti decenni in disuso, il percorso della vecchia linea ferroviaria – che in parte è stato cancellato dalle urbanizzazioni e dalla realizzazione della nuova Valassina – con i suoi ponti, sottopassi e, soprattutto, con i tratti in trincea ed in rilevato, conserva ancora gran parte del suo antico fascino.
La nostra ricerca è iniziata partendo dalla storica Chiesa dei Morti di Capriano (l’edificio risale al 1729 ed è dedicato a quanti persero la vita nell’epidemia di peste del 1630) in via San Giuseppe, portandoci a scoprire quel che rimane della scomparsa linea, ora salendo o attraversando i suoi ponti di percorrenza, ora passeggiando al centro dei muri di contenimento o seguendo timidi sentieri persi nei boschi. In un ambiente rilassante e silenzioso, accompagnati dall’austero profilo di Inverigo sullo sfondo.
Preso il sentiero che passa davanti alla colorata chiesetta – diventanto quasi subito accidentato – abbiamo imboccato la prima sterrata che a sinistra si inoltrava in un bosco tipicamente brianzolo. Guadato facilmente alcuni innocui corsi d’acqua e arrivati a una recinzione in cemento, siamo scesi sulla destra cercando le tracce di quel sentiero che allargandosi sempre di più avrebbe dato vita al percorso della vecchia ferrovia.
Qui, purtroppo, i sentieri poco curati si incrociano e si presentano incerti, ma armati della nostra cartina, di un po’ di pazienza e predisposizione all’avventura, abbiamo trovato quello che stavamo cercando: il possibile inizio di un suggestivo tratto di linea ferroviaria.
Il nostro giro si è concluso a Veduggio, all’altezza di un ponte dall’architettura inqualificabile che collega la collina al paese.
Per il ritorno abbiamo semplicemente rifatto il percorso in senso inverso, ma è possibile abbreviarlo seguendo le indicazioni segnaletiche, per la verità un po’ troppo sporadiche (sempre che siate fortunati a trovarle).
Giro di circa quattro chilometri per il tempo di un’ora e mezza.
Periodo consigliato: la primavera o l’autunno, ma anche l’inverno ha il suo fascino.