ERVE

 

Il piccolo comune di Erve – Valderf in passato – si raggiunge percorrendo la strada che da Rossino sale verso le pendici del Resegone, costeggiando il burrone a picco sul torrente Galavesa. Situato ad un’altitudine di circa 600 metri, è caratterizzato da numerosi ponti che congiungono le case dell’una e dell’altra riva del torrente Galavesa e conferiscono all’abitato un aspetto urbanistico davvero particolare.

L’esistenza dell’abitato di Erve è confermata già a partire da documenti risalenti al XV° secolo: nel 1419, infatti, alcuni rappresentanti dei Comuni della Valle San Martino si recarono a Milano per giurare fedeltà al nuovo signore, Filippo Maria Visconti, e gli abitanti di Erve erano rappresentati da un residente di Rossino.

Il piccolo borgo è poi citato fra le terre della Val San Martino negli Statuti della Valle, datati 1435. A partire dal 1428 il paese entra poi nell’orbita della Repubblica di Venezia ed iniziano cosi le contese riguardo al confine fra Stato di Milano e Stato veneto che si protrarranno per secoli. Solo nel Settecento, l’occupazione dell’Italia settentrionale da parte dei Francesi guidati da Napoleone porterà alla nascita della Repubblica Cisalpina.

Successivamente, come comune autonomo, entrerà a far parte della provincia di Bergamo e nel 1992 verrà accorpato, insieme a tutti i comuni della Valle San Martino, alla nuova provincia di Lecco.

Da sempre le principali fonti di sostentamento degli abitanti sono state la raccolta delle castagne e l’allevamento del bestiame, che d’estate era condotto al pascolo negli alpeggi in quota. Negli anni, però, le precarie condizioni di vita hanno costretto la popolazione di Erve ad emigrare: inizialmente verso Venezia, in seguito, nel corso del XX° secolo, verso Calolziocorte, Lecco e Milano, ma anche Svizzera e Francia, in cerca di migliori condizioni di lavoro.

Tuttavia, proprio nel XX° secolo, un importante traguardo fu la costruzione di una nuova strada di accesso al paese: dopo che nell’Ottocento si era dovuto abbandonare il progetto, nel settembre del 1911 venne aperta la nuova strada provinciale carrozzabile da Rossino a Erve e nel 1956 la strada venne asfaltata.

Erve divenne così oggetto delle attenzioni dei turisti, luogo di villeggiatura per milanesi e brianzoli attirati dalla tranquillità del luogo e dalle bellezze naturali e paesaggistiche. Ancora oggi numerosi amanti della montagna scelgono il paese come punto di partenza per le loro escursioni.

Tra le numerose frazioni del comune di Erve, davvero caratteristico è il piccolo borgo di Nesolio, che a inizio ‘900 contava ancora 170 abitanti circa, mentre attualmente conta due residenti e qualche presenza saltuaria durante i fine settimana.

Si raggiunge facilmente dopo una brave passeggiata nel sottobosco.

(foto di LaRobi)