Le mie vacanze “tardive” a El Hierro, la più piccola delle isole Canarie… qualche giorno fa.
Mentre Alejandro coglie e racconta della sua coltivazione di Mango e Manga – sì anche al femminile! e sembra che las Mangas siano molto più buone e meno fibrose dei loro corrispettivi maschili – colgo alcune foglioline carnose e succose che crescono ovunque tra le piante da frutto.
Cos’è questa pianticella dal fusticino rossastro e dalle foglie verde chiaro, lucide e grassottelle?
Alejandro la strappa regolarmente perché ricopre ogni spazio libero del suo frutteto. “Qué pena!” gli dico “ Porquè?” mi chiede con un sorriso sarcastico…
Lui, come tanti altri, stenta a credere che possa essere una tra le “malerbe” più nutrienti al mondo: vitamina A,B,C,E, tanti sali minerali, ma soprattutto antiossidanti ed omega 3, difficili da reperire nei vegetali.
Se la lasciasse libera di tappezzare ogni spazio incolto con i suoi lunghi steli rossastri, anche il terreno ne trarrebbe beneficio e si dissecherebbe molto meno grazie alle radici profonde che richiamano acqua in superficie, producendo un microclima umido ideale per le piante vicine.
E’ Portulaca o porcellana… non tanto perché abbia a che fare con il particolare tipo di ceramica, ma perché tanto amata dai porc-i ! E da noi umani?
Molto apprezzata da Persiani ed Indiani, un po’ meno da noi occidentali anzi… snobbata, strappata e buttata!
Forse dovremmo ricrederci ed iniziare a coltivarla, in vaso magari, come faceva quel monaco ortodosso incontrato lo scorso anno in una piccola isoletta della Grecia… – è ottima – diceva – con quel suo sapore acidulo e salino tiene lontano la sete e pizzicandone le cimette qua e là, rispunta che è un piacere! Verdura fresca sempre a portata di mano! –
Provate a cercarla tra le fessure e nelle crepe dei marciapiedi, meglio ancora nell’orto o nel prato e… assaggiatela cruda o cotta, sarà una sorpresa!
TROVERETE…
La descrizione completa della Portulaca in Le piante di zia Ste
Il mio piatto con la Portulaca in Le ricette verdi di zia Ste
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