Non si direbbe… ma è primavera!
Le foglie lucide e tenere di un bel verde brillante, tanto apprezzate dagli orsi al risveglio dal loro lungo sonno invernale, timidamente sbucano tra quelle del faggio anche nel giardino di casa mia.
I bulbi di Aglio Orsino, interrati lo scorso anno e quasi dimenticati, hanno raccolto tutte le loro forze per esplodere e aromatizzare l’“aere” con la tipica fragranza piccantina, quasi speziata, una via di mezzo tra aglio e cipolla.
Ma se è vero che “per chi si sente ancora intorpidito dalla fredda stagione e fatica a risvegliar le membra è caldamente consigliato l’uso di Aglio Orsino…”. Non ci resta che approfittare di una straordinaria giornata di sole e tentare di trovarne in abbondanza senza allontanarci troppo da casa.
Programmiamo un giro ad anello con partenza ed arrivo ad Agliate, a tratti lungo il Lambro tra boschi e prati, ma anche su strade carrozzabili in attesa del ripristino di antichi sentieri in zona Briosco.
É così che, intersecando un tratto del sentiero n° 10 delle Vie del Parco (www.leviedelparco.it) tra cascina Rebecca, il laghetto di Giussano e Briosco, dopo aver attraversato un grande prato incorniciato ad arco dal gruppo delle Grigne e del Resegone ancora innevati, quasi al limitar del bosco l’abbondante presenza di aglio degli orsi si fa sentire ancor prima di mostrarsi, timidamente accoccolato tra foglie secche e pozze d’acqua sorgiva.
Ricordo a Rita di controllare bene che le foglie raccolte abbiano ciascuna un picciolo più o meno allungato e non siano arrotolate attorno a un solo asse come quelle del Colchico (Colchicum Autunnale) mortale, che si può trovare accanto all’Aglio orsino specialmente nelle zone di confine tra bosco e prato.
Una caratteristica infallibile per evitare confusioni rischiose è il tipico aroma sprigionato dalle foglie di Aglio orsino stropicciate tra le dita, a dispetto di quelle del Colchico ma anche del Mughetto che spunterà più avanti (molto simili a quelle commestibili dell’Aglio ma tossiche), quando i fiori bianchi a forma di stella del nostro Aglio saranno un prezioso segnale di riconoscimento oltre che un raffinato decoro per piatti “nature”.
Ne cogliamo a sufficienza per aromatizzare una sfoglia di pasta integrale per ravioli alla ricotta ed erbe da accompagnare con un saporitissimo pesto Orsino. Utilizzo le ultime foglie rimaste da aggiungere al ripieno di un arrosto di lonza, a detta dei miei tre assaggiatori di turno… il più buono tra gli ultimi cucinati!
A chi non ama l’aglio, quello tradizionale, suggerisco di assaggiare l’Orsino che insaporisce gentilmente senza dare grossi problemi di alitosi.
E poi… se un buon bicchiere di latte, due chicchi di caffe o alcuni semi di Cardamomo masticati attenuano gli effetti collaterali di quello in bulbo, sicuramente funzioneranno ancor meglio con quello in foglia.