“La grande area umida dei Carigg – è questo il suo nome – copre un’estensione di circa 5 kmq tra i comuni di Briosco, Renate, Veduggio e Besana, collegando il Parco della Valle del Lambro al Parco della Valletta. Prende il nome dal calice, tipica erba di palude, che fino a qualche tempo fa veniva usata per “lisciare” le sedie. Durante l’era glaciale, i Carigg erano un vero e proprio lago; nei secoli diventò un giacimento di torba e poi terreno fertile per l’agricoltura.
Oggi, nei canneti, vive e nidifica una avifauna molto varia, tanto che, passeggiando lungo la fitta rete di sentieri e lungo la strada campestre che porta alla Chiesuola del Vianò di Renate – cara ai pellegrini che ivi si recano il giorno di San Mauro – non di rado capita di assistere allo spettacolare volo di poiane, cinerini e germani reali. Sullo sfondo la montagna sacra dei brianzoli: il Resegone.”
(da: Comune di Briosco, Mappa dei sentieri)
Questa la presentazione che il Comune di Briosco fa dell’area che siamo andati ad esplorare i primi giorni, di uno dei primi mesi dell’anno. L’abbiamo fatto in due momenti diversi, insieme a due gruppi di persone diverse.
1. DA CAPRIANO A SAN MAURO, ATTRAVERSO IL PERCORSO DELLA CHIESUOLA
Partenza: parcheggio chiesa S.Stefano / Capriano
Distanza in piano: 5,5 km circa
Tempo totale: 1:30/1:45
Segnalazioni: assenti
(dati Easy Trails)
Voto:****
Da Santo Stefano in Capriano
Il primo percorso affrontato inizia dalla chiesa di Santo Stefano in Capriano. Ha come obiettivo la chiesa di San Mauro, luogo di culto e devozione per la gente di Renate e non solo. L’area che andremo ad attraversare è uno dei contesti più suggestivi e preziosi di tutta la Valle del Lambro.
Il percorso della Chiesuola
Lasciata l’auto al parcheggio della chiesa, si prende l’adiacente strada asfaltata che s’inoltra nei campi. Una volta diventata sentiero, al primo bivio si prende a destra e la si percorre fino al primo grande cartello che ci indica che stiamo camminando lungo il Percorso della Chiesuola. Al pannello si deve girare a sinistra seguendo il sentiero fino alla chiesa di San Mauro o Chiesuola del Vianò di Renate.
Il ginocc
Interessante – dopo qualche centinaio di metri in direzione Chiesuola, non visibile dal sentiero ma solo rintracciabile deviando a sinistra – la presenza nel campo di un’incredibile sorgente sotterranea – localmente conosciuta come l’albergo del ginocc – dalle fresche e limpidissime acque ma, al contempo, del tutto invisibile perché immersa nelle vaste praterie estive.
San Mauro
Ritornati sul sentiero principale, si arriva alla Chiesuola dedicata ai santi Alessandro e Mauro, citata per la prima volta nel 1565. L’edificio di culto in realtà fu edificato attorno al 1100/1200 nei pressi di un monastero del VI° secolo, che la tradizione vuole fondato da San Mauro. Naturalmente, col tempo, ha subito una serie di trasformazioni.
Il ponte abusivamente bello e utile
Decisi a “creare” un percorso ad anello, prendiamo per via Gramsci, direzione San Mauro, evitando di imboccarla per svoltare a sinistra dove si raggiunge un architettonico e bel ponte in ferro (abusivo, è stato realizzato da un misterioso gruppo di appassionati del territorio che l’ha posto sul luogo in sole due ore, senza che nessuno se ne accorgesse).
Il ritorno
Non attraversiamo il ponte e seguiamo parallelamente il corso d’acqua nel bosco fino ad un piccolo ponticello che, una volta attraversato, ci permette di svoltare a destra, seguendo ancora il corso del piccolo fiume fino ad ad arrivare ad un nuovo bivio. A questo punto si deve prendere il sentiero a sinistra (lo skyline di Capriano deve trovarsi sulla nostra destra) per raggiungere il punto di partenza.
Conclusione
Quello che abbiamo fatto è stato “circumnavigare” e, in certi momenti attraversare, la zona dei Cariggi, scoprire una sorgente d’acqua sotterranea e raggiungere la chiesa di San Mauro il giorno stesso della sua festa, con i Corni, le Grigne e il Resegone a cornice.
La sensazione è stata quella di entrare in un dipinto ottocentesco, con persone che percorrevano i sentieri a due a due, senza fretta, come in un quadro paesaggistico, appunto. Verso il tramonto.
Romantico.
2. I CARICC: DAL “CILIEGIO MERAVIGLIOSO” A SAN MAVER. E RITORNO
Partenza: via Cremonina/Vergo Zoccorino
Distanza in piano: 8 km circa
Tempo totale: 2:30 circa
(dati Easy Trails)
Voto:****
Domenica mattina di una splendida, tersa, ma fredda giornata d’inizio anno.
Con il desiderio di “explorare” di più la zona che già avevamo conosciuto nel giorno della festa di San Mauro, questa volta lasciamo l’auto parcheggiata al termine di via Cremonina nel paese di Vergo Zoccorino, frazione di Besana Brianza. Primo obiettivo della giornata: raggiungere il “Magico Ciliegio”, a poche centinaia di metri da dove abbiamo lasciato l’auto.
Il Magico Ciliegio
Al termine di via Cremonina pieghiamo a sinistra e prendiamo la strada sterrata, che costeggia un paio di vecchie cascine abbandonate, per raggiungere l’albero secolare ormai diventato una vera istituzione: ha una “sua” pagina Facebook e moltissime altre pagine web ne parlano; è classificato come “il ciliegio più grande della Lombardia” e fa parte dell’albero secolare che rappresenta la Regione Lombardia nel Giardino dei Parchi dell’Unità d’Italia, a Roma, dove dimorano i gemelli delle piante monumentali più importanti della penisola.
Il Guado
Una volta dedicato il meritato tempo a contemplare la meraviglia botanica, siamo tornati sui nostri passi per riprendere il sentiero che, inoltrandosi velocemente nel bosco, avevamo lasciato per raggiungere il ciliegio.
Una volta nel bosco, ci aspettava però una vera esperienza da “exploratori”: ora sarebbe stato necessario raggiungere l’abitato di Naresso, ubicato però oltre un torrente da attraversare e una collina posta alle sue spalle. Mica facile!
Dopo 20 minuti, seguendo il corso del fiume, abbiamo trovato finalmente un passaggio grazie alla presenza ad alcuni massi a pelo d’acqua, ma sicuramente ci siamo fatti sfuggire qualche più comoda possibilità di attraversamento.
Naresso
Comunque, una volta raggiunto Naresso e attraversato alcune caratteristiche cascine riadattate, abbiamo percorso l’asfaltata (ma non trafficata) via Visconta prendendola a sinistra, fino a raggiungere il primo sentiero che, sulla destra, si infilava discreto nei campi: stavamo entrando nella mitica zona dei Cariggi.
I Caricc e il “ponte pirata”
Una volta lasciata la strada asfaltata, dopo pochi metri ci ritroviamo ad un bivio. Preso il sentiero sulla sinistra (quello a destra porta direttamente a San Mauro), dopo poche centinaia di metri ci siamo ritrovati ad un nuovo bivio. Preso il sentiero sulla destra per attraversare la zona dei Cariggi, abbiamo attraversato il letto di un piccolo fiume, al primo incrocio girato a destra e attraversato di nuovo un altro piccolo ponte in legno. Quindi ancora a sinistra per seguire di nuovo il corso del fiume (questa volta in senso opposto) che ci ha accompagnato in un piccolo bosco riconoscibile da “inventate” panchine in legno. Verso la fine del bosco, in un’area recentemente recuperata, un famoso ponte abusivo, architettonica realizzazione “pirata” di un gruppo di volontari estremisti che hanno “regalato” alla comunità renatese un manufatto di estrema utilità tanto che questi, dopo i primi malumori e le prime denunce, se lo sono tenuto.
San Mauro
Eravamo ormai giunti in zona Vianò di Renate, dove sorge la Chiesuola di San Mauro, luogo di culto e di una festa tradizionale in gennaio, la cui storie sono entrambi apprezzabili in un apposito pannello posto alle spalle dell’edificio religioso.
Alfredo Sassi
Davanti alla chiesa, ai confini del paesino, si trova la casa dello scultore Alfredo Sassi.
Alfredo Angelo Sassi nacque a Milano il 4 agosto 1869 in Ponte Vetero, dalle parti di Brera, e morì a Renate proprio nella casa vicino alla Chiesuola di San Mauro, l’11 agosto 1952. E’ conosciuto per i numerosi Monumenti ai Caduti, tra i quali quelli di Giussano, Carate e Seregno. Diresse l’ampliamento della Chiesuola e i lavori per la costruzione dell’oratorio maschile, offrendo poi le sculture che ornano entrambi gli edifici.
Il ritorno
Una volta “explorato” il posto, trovato la casa dell’artista e visitato i semplici interni della chiesa (grazie al complice e gentile custode), abbiamo continuato per via Gramsci, la strada asfaltata che ci avrebbe permesso di cominciare il ritorno all’auto.
Via Visconta
A circa metà della via abbiamo incontrato un sentiero per prenderlo e abbandonarlo quasi subito a favore di quello apparso alla sua sinistra. Quest’ultimo, che dopo un po’ ha cominciato a costeggiare un muro di cinta, ci ha permesso di sbucare sull’asfaltata via Visconta. Tenuta la sinistra, dopo qualche centinaio di metri anche questa strada è stata abbandonata per il primo sentiero sulla destra, sentiero che, attraversando un bosco, ci ha accompagnato comodamente in via Cremonina, dove avevamo lasciato l’auto.
Conclusioni
Bel giro, con le stesse suggestioni del percorso precedentemente descritto, assolutamente non faticoso, da fare in primavera o contemporaneamente alla fioritura del famoso ciliegio. Adatto ai cani, con o senza padrone. Oppure durante la festa di San Mauro (San Maver) il 15 gennaio.
Ciao, ho fatto il sentiero: DA CAPRIANO A SAN MAURO, ATTRAVERSO IL PERCORSO DELLA CHIESUOLA e devo dire che mi è piaciuto, non è stato faticoso ed in questo periodo lo consiglio a chi cammina con i bambini perché hanno fatto i presepi sugli alberi!
Volevo farvi i complimenti per il lavoro che fate con questo sito web che è ricco di passeggiate interessanti e descrizioni divertenti.
Se posso darvi un consiglio, potreste mettere nelle indicazioni le coordinate GPS della partenza (si trovano su maps) così da trovarla più facilmente
Grazie per il consiglio. Buona idea. Intanto ci hai fatto venire voglia di rifare il giro sotto Natale…