Una passeggiata quella che proponiamo, per gli interessi che suggerisce, adatta a tutta la famiglia, bimbi e pigri compresi (anche bimbi pigri). C’è di tutto: il battello, il ritmo del lago, l’arte, la storia, il paesaggio, la cultura, la natura, il buon cibo e il divertimento. Tutto da prendere e gustare con calma. C’è pure la villa di George, per i più curiosi e gossippari.
Questa volta, però, ci comporteremo quasi da recensori seguendo il percorso proposto dalla bella e precisa guida (gratuita e a schede) CAMMINARE IN PROVINCIA DI COMO (scaricabile anche online). E per questo – una volta tanto – faremo un bel “copia e incolla” delle indicazioni del giro che abbiamo percorso e testato.
Il giro presenta difficoltà pressoché nulle, tranne la scalinata iniziale che porta a mezzacosta e che introdurrà a una piacevole e antica strada acciottolata che attraversa diversi suggestivi e caratteristici borghi abitati.
Il tragitto si sviluppa su un percorso pedonale parallelo alla vecchia Strada Regina e, una volta a mezzacosta, si potrà camminare cicalando o spettegolando, tanto sarà comodo e piacevole il cammino.
La nostra personale escursione è cominciata a Como posteggiando l’auto in un parcheggio coperto, vicino a un supermercato ubicato nella zona del tempio voltiano, ma attenzione ci è costato, per sei ore di fermata, ben 16 eurini. Parcheggi gratuiti, narrano leggende, pare esistano veramente, ad esempio, in zona stazione o lungo viale Innocenzo. Pare, ma zia Ste addirittura se la sente di giurare.
Partenza: da Como col traghetto, da Moltrasio a piedi
Distanza in piano: 7 km circa
Tempo totale: 30 min di traghetto + ore 1:45 di passeggiata + 40 min di ritorno in autobus
Segnalazioni: quasi assenti
(dati Easy Trails)
Voto:***** – panorama *****
Traghetto alle 8:45 di un giorno novembrino. Non c’era nessuno. Della folla, del chiacchiericcio e della confusione estiva solo il ricordo. La giornata bella, ma non tersa, forse un po’ freddina. Sull’imbarcazione solo quattro “Exploratori della domenica” e un paio di coppie, forse neanche italiane. Destinazione Moltrasio, dopo una trentina di minuti.
Gli orari delle partenze da Como di prima mattina (novembre): 8:45, 9:15, 10:45, ma è sempre meglio verificare gli orari sul sito della Navigazione Laghi.
Dalla guida CAMMINARE IN PROVINCIA DI COMO:
“(…) Dall’imbarcadero di Moltrasio si svolta a sinistra e si percorre la Vecchia Regina verso sud passando davanti al Monumento a Bellini, che soggiornò a lungo nel paese.
Si prende via Raschi, una scalinata che sale verso il centro del paese. Qui la chiamano la “scala santa” perché veniva percorsa durante le processioni religiose e un po’ anche per la sua lunghezza e pendenza, ma non è così faticosa se la si affronta a passo lento, prendendosi il tempo per godersi il panorama: il borgo di Moltrasio e, sull’altra sponda del lago, Torno con la famosa villa Pliniana sovrastata dai monti Boletto e Bolettone.
Raggiunta la Chiesa Parrocchiale, si seguono via Curié, piazza Umberto I e via Bianchi, a destra del torrente, e ci si inoltra nella valle sottopassando il viadotto della statale e fiancheggiando la parete della montagna con le antiche cave della pietra di Moltrasio utilizzata in numerosi edifici comaschi.
All’altezza di Villa Memy si tiene la destra in piano per raggiungere Tosnacco, la frazione più alta di Moltrasio (312 mt). Si attraversa la strada asfaltata e si prosegue in salita seguendo i cartelli che indicano i sentieri. Alla deviazione in prossimità delle fontanelle si prosegue diritto lungo via Marconi, che termina incrociando una scalinata da percorrere in discesa per alcuni gradini fino a trovare a sinistra via Linera, segnalata come “Panoramica per Urio e Carate”. Ora il percorso si farà più gradevole perché in mezzacosta con ampi scorci sul lago. “
Lungo il cammino si incrociano il cimitero di Carate e la bella chiesa di Santa Marta, con una simpatica zona attrezzata con tavoli e panche, area di sosta ideale per godersi il paesaggio.
Da qui “(…) si entra nel crocicchio di vicoli dell’abitato di Carate. Si percorrono le strette vie Vittorio Veneto e Olzavino tenendosi sempre paralleli al lago fino a una piazzetta panoramica e si prosegue finché la strada porta a scendere lungo una scaletta, ma al primo crocicchio si riprende la direzione di costa a sinistra. La strada si mantiene a una trentina di metri dal lago accompagnata da bassi e alti muretti, piantagioni e villette d’inizio secolo.
Via Piave sale per alcuni gradini poi si rimette in piano ed entra a Laglio. Guardando il lago si vede, sulla sponda opposta, l’abitato di Pognana Lario.
Si percorrono pochi metri in discesa lungo la via Val Crotto per poi prendere a sinistra via delle Frazioni e seguire il lastricato fino alla scala che conduce al lago attraverso ponticelli e passaggi porticati.
Il lungolago offre tranquilli punti di sosta panoramici, come piazza Riva Silvio e piazza Barchetta, dove si trovano la parrocchiale e l’Oratorio dei Confratelli, riccamente affrescati.”
Da Laglio, dopo aver curiosato all’esterno di Villa Oleandra, residenza lariana di George, e controllato che non ci fossero magari Brad e compagna, ci siamo spostati a nord verso Torriggia, dove abbiamo trovato da pranzare presso l’Osteria Vecchio Molo (fanno dell’ottimo risotto con pesce persico).
La fermata dell’autobus per il ritorno a Como, poi, stava proprio davanti all’esercizio (attenzione bisognerebbe procurasi il biglietto prima di salire) e in circa 40 min siamo tornati all’auto e al doloroso esborso e ladrocinio dei 16 eurini.
VARIANTE (40 min):
all’entrata della frazione di Cavadino si stacca a sinistra via Taroni che porta al Santuario della SS. Trinità, una chiesetta a pianta rettangolare immersa nel verde dei prati e contornata dai boschi. Il poggio su cui sorge la chiesa è la deviazione per il Santuario della SS. Trinità
consigliata la passeggiata e l’osteria vecchio molo dei gemelli Patrizia e paolo