Il Lago di Sartirana è un lago, compreso tra il Parco regionale dell’Adda Nord e il Parco regionale di Montevecchia e della Valle di Curone, in territorio di Merate (Lecco). Dal 1983 è “Riserva Naturale della Regione Lombardia”.
LA LEGGENDA
(da www.lagodisartirana.it)
C’era una volta un pellegrino vecchio e stanco; era in cammino da molto tempo senza essersi fermato in alcun luogo. Si narra che quando giunse a Sartirana, molti e molti secoli or sono, il lago non esistesse ancora ed il paese si adagiasse in una ridente valle dove i contadini vivevano felici con le loro famiglie.
Era già tardo pomeriggio quando il pellegrino giunse nel centro abitato. Il poveretto girava e rigirava per le vie del paese in cerca di ospitalità.
Il cuore di tutti era così indurito che nessuno gli volle prestare attenzione; anzi, tutti, a cominciare dai bambini, presero a deriderlo. Persiane e porte di ogni casa gli venivano chiuse in faccia. Le madri, benché affaccendate nei lavori domestici, correvano a vederlo e nascondevano i figli sotto i propri grembiuli. C’era anche chi, ancor più timoroso, si nascondeva dietro gli stipiti delle porte e lo guardava passare mogio e triste con quel cappello scuro calcato sulla testa, la lunga barba, i piedi nudi, il bastone, la bisaccia un po’ logora ed un pastrano consumato dai tarli e dagli anni.
Però, proprio mentre stava passando davanti all’ultima casa, una porta si aprì e sul ballatoio comparve una donna di mezza età.
Era rimasta vedova da alcuni anni ed abitava sola con i figli.
Subito, vedendolo così sporco e stanco, offrì ospitalità al pellegrino.
Quando fu l’ora di andare a dormire, la vedova lo accompagnò nella camera che aveva preparato.
Egli la ringraziò commosso e si coricò contento.
Anche la donna andò subito a dormire e quella le sembrò proprio una notte tranquilla. Al mattino però, una visione straordinaria le doveva apparire davanti agli occhi; infatti, alzatasi di buon’ora, dopo aver aperto la finestra, al posto del paese vide che c’era un lago: delle case e dei suoi abitanti non era rimasta traccia.
È solo una leggenda?
In paese, ancora oggi, qualcuno ha paura a lanciare la lenza in mezzo al lago; non si sa mai, potrebbe rimanere impigliata in qualche comignolo o nella torre del campanile sommerso.