(…) A Inverigo pranziamo in un albergo dove un prete aiuta a staccare la carrozza. Andiamo a palazzo Cagnola. Niente di piccolo, tutto ci sembra grandioso nella sua Rotonda. L’asse dá sul Duomo di Milano, che si vedrà di faccia dall’alto della scalinata. Le camere, con una vista stupenda, sono raggruppate attorno alla rotonda. Forse questa forma ricorda un’ po’ troppo una chiesa.
(…) È un peccato che tutta la casa sia sacrificata alla Rotonda. Vero è che questa parte e degna di un principe, mentre gli appartamenti e la stessa scalinata non si distinguono da quelli di una qualsiasi bella casa.
Bella semplicità della sommità della Rotonda; contrasto lampante fra questo edificio e il barocco della casa Crivelli. Veduta del paese, e, all’orizzonte, della pianura lombarda, che assomiglia al mare. Si vede Monticello al di là della pianura bagnata dal Lambro. Questa piana, coperta di piccole querce piramidali (a cui vengono tagliati i rami ogni quattro anni), offre un aspetto monotono. Manca un grande fiume o il mare.
Il lato più bello della veduta è quello che guarda verso Novara, perché, alla vostra destra, le montagne coperte di neve sbucano all’improvviso dietro le colline ai cui piedi si scorge il lago di Pusiano.
I pini, ornamento che si accorda a meraviglia con la sublimità della Rotonda. Il palazzo del marchese Cagnola è costruito sullo spiazzo di una piccola collina (…)
Arrigo Beyle, detto Stendhal
(da Diario del Viaggio in Brianza)