Domenica di uno strano giugno, prima freddo e piovoso e poi di colpo afoso.
Con Franco decidiamo che la nostra nuova escursione sarebbe partita da Missaglia, precisamente dalla Valle Santa Croce e dalla relativa chiesetta di Santa Croce.
Come è andata a finire? Che abbiamo visitato la Cappella Crippa nel Percorso dei Roccoli.
Come dire: progettiamo, ci attrezziamo, partiamo per il K2 e poi ci troviamo sulla cima del Monte Bianco! Forse la similitudine non calza perfettamente, ma più o meno è andata così.
Il motivo del cambio di programma è dovuto all’incontro con il signor Dario all’inizio del giro previsto. Di fatto, alla persona a cui ci siamo rivolti, una volta sul posto, per chiedere informazioni sul percorso che avevamo previsto.
Gentilmente, il signor Dario – competentissima persona residente nella zona, volontario del parco e accompagnatore di gruppi – si è prestato a farci da guida, consigliandoci l’itinerario che conosceva meglio, accompagnandoci poi in quello che avremmo scoperto essere il Percorso dei Roccoli (roccolo: appostamento fisso per uccellare; trappola; luogo o mezzo per attirare in inganno gli uccelli – Dizionario Hoepli.it).
Un percorso che, in maniera curiosa, abbiamo percorso al contrario rispetto a quello della segnalistica che abbiamo incontrato all’inizio.
Partenza presso il parcheggio Via alle Valli (Missaglia), vicino al percorso vitae
Distanza in piano: 5,6 km
Velocità media: 2,5 km/h
Tempo: 1:40 in movimento / 2:15 totale
Altitudine minima: 294 m
Altitudine massima: 512 m
(dati EasyTrails)
Voto ****
Premettiamo che vi consigliamo questo giro in primavera o autunno per via dell’umidità dell’ambiente.
Il signor Dario, dopo averci fatto lasciare l’auto nell’unico parcheggio del parco in via Alle Valli, una volta a piedi, dopo tre/quattrocento metri di strada asfaltata – nei pressi di un grande cartello segnalatore con l’itinerario dei percorsi della valle – abbiamo imboccato una larga strada sterrata a sinistra. E ancora, nonostante questa portasse direttamente alla Cappella Crippa, ci ha fatto di nuovo svoltare alla prima deviazione sempre a sinistra (una sterrata più piccola), per arrivare ad un incrocio tra corsi d’acqua chiamato “delle tre rogge”. Proprio perché considerata dal signor Dario, una passeggiata “più suggestiva”.
Una volta incontrati i corsi d’acqua (che in realtà si riducono a due, una roggia era infatti inaridita) abbiamo preso e risalito la stradina a sinistra della roggia sulla destra (rileggete perché l’indicazione è una chicca!). Da qui, spediti, abbiamo camminato in leggera salita, in mezzo ad una fitta vegetazione, fino alla Cappella Crippa.
Durante il tragitto, per il signor Dario, solo un piccola deviazione per permetterci di arrivare ad una piccola, incantevole radura, con una piccola cascatella che scendeva dalla cima di una piccola grotta al cui interno, solitaria, ci attendeva la statua di una madonnina (quella originale, più grande, era stata rubata).
Posto suggestivo per una sosta. Se dovessimo però cercarlo di nuovo, probabilmente da soli non riusciremmo a ritrovarlo.
Una volta giunti alla Cappelletta Crippa abbiamo preso per il sentiero segnalato come Percorso dei Roccoli/Strada del Crocione (sentiero segnalato come n.7).
Da lì è stato veloce arrivare al “crocione”, incontrare “roccoli”, sbirciare tra gli alberi del bosco per gustarsi qualche scorcio di Brianza e piana milanese, raccogliere mazzetti di asparagi selvatici, mentre Dario (ormai amichevolmente non più signor) ci raccontava delle sue giovanili scalate sull’enorme croce in ferro, dei rifugi dei partigiani nascosti nel bosco, delle rappresaglie avvenute in paese durante la seconda guerra, di asparagi e castagne, della nebbia sulla piana e la possibilità di vedere il Pirellone, e delle difficoltà di tenere pulito il bosco.
Il sentiero terminava ai piedi di un’incredibile serie di cespugli di rosmarino. Non pensavo che le piante di rosmarino potessero raggiungere simili dimensioni!
E’ qui che Dario ci ha lasciati per tornare a casa promettendoci che ci saremmo incontrati, a settembre, per una nuova escursione insieme. Ed è da qui che, seguendo le indicazioni per la Croce dei morti della peste, riprendendo la strada asfaltata, dopo una quindicina di minuti ci saremmo ritrovati alla nostra auto.
Ma qualcosa di particolarmente interessante o suggestivo ci stava ancora aspettando (vedere i post “CLASSICO” STAGNO NELLA VALLE SANTA CROCE – UN FUTURO VITIVINICOLO PER L’ANTICA CIMINIERA – SANTA CROCE E I CAVALIERI DEL TEMPIO).
Sopra un roccolo, sotto il “crusun” in ferro
Da vedere:
_ Il crocione (crusun)
_ Cappelletta Crippa
_ I roccoli
_ Coltivazioni di rosmarino
_ Stagni della Valle Santa Croce
_ Chiesa Santa Croce
_ Azienda Agricola Santa Croce
Nelle vicinanze:
_ Montevecchia
_ Piramidi megnetiche di Monte
_ Vino e formaggini