L’aglio selvatico è apprezzato per il suo aroma “trittico” che riassume quello di cipolla, porro e aglio comune. Molte altre specie di aglio selvatico potrebbero essere confuse con quello vineale, ma nessuna è tossica, tutte sono commestibili se, stropicciando le foglie filiformi, si sprigiona il caratteristico profumo. Cresce in colonie abbondanti simili a grossi ciuffi d’erba, lo si può cogliere tenero all’inizio della primavera, ma è abbastanza comune scovarlo tra la vegetazione rinsecchita anche in inverno. Lo si potrebbe avere a disposizione per tutto l’anno se dissotterrato e trapiantato in vasi da tenere sul balcone oppure interrato nell’orto o giardino di casa. I piccoli bulbi si utilizzano come l’aglio comune (sativum) e sono ottimi conservati sott’aceto, le foglie filiformi e cave sostituiscono egregiamente la più nota erba cipollina. Anche i bulbilli rossastri che, con i piccoli fiorellini, formano l’infiorescenza estiva possono essere utilizzati come croccanti aromatizzanti per insalate, verdure cotte e piccanti primi piatti.