In Grecia, Albania, India e probabilmente in altri paesi, l’amaranto viene consumato abitualmente. Quello selvatico, Amaranthus Hibridus, è più apprezzato di quello coltivato. Le foglie, che possono essere di un bel verde brillante oppure rossicce, vengono consumate cotte al vapore e saltate in padella, ma le più tenere si possono anche consumare crude. Sono ricchissime di ferro e dal sapore piacevolmente dolciastro. I piccoli semi sono stati rivalutati dalla cucina naturale perché ottima fonte di proteine, minerali, grassi, fibre, vitamine, ferro e altri elementi. Non contiene glutine, ma abbondante Lisina, un amminoacido che solitamente si trova nella carne, raro nei cereali e nei vegetali. Le pianticelle di amaranto accumulano grandi quantità di nitrati, per questo meglio evitare la raccolta in luoghi altamente concimati. Alcuni considerano questa pianta tossica… Il buon senso suggerisce perciò di non farne grandi abbuffate.