Con Franco, decidiamo di tornare all’Oasi di Baggero, lasciando questa volta l’auto nel parcheggio del campo sportivo di Lambrugo. Chi arriva col treno può scendere alla stazione del paese e raggiungere il campo sportivo prima e la zona dei laghetti poi, come abbiamo fatto noi, dal sentiero che nasce proprio dietro la struttura calcistica.
Per la verità, il sentiero in questione nasce e finisce quasi subito, ma sta proprio qui il divertimento perché, dopo un centinaio di metri di erba alta, riappare come per incanto. Questo aspetto piacerà ai ragazzini e alla gente che, come noi, fatica a crescere.
Il nostro percorso: Lambrugo-Oasi di Baggero-Lambrugo
Partenza: parcheggio campo sportivo Lambrugo
Distanza in piano: 6 Km
Tempo totale: 1:50
Difficoltà: facile
Altitudine minima: 233 m
Altitudine massima: 311 m
(dati Easy Trails)
Voto:*****L
Seguendo il sentiero che si addentra in un fitto bosco si arriva al percorso che si sviluppa nella parte alta dell’Oasi, regalandoci uno spettacolare colpo d’occhio sul posto e sulla naturale scenografia – se la giornata dovesse essere bella e tersa – delle Prealpi brianzole.
L’Oasi, facente parte dell’ecofrazione di Baggero, è una riserva protetta che si estende per ben 225mila metri quadrati e sorge tra Merone, Monguzzo, Lurago d’Erba e Lambrugo.
All’interno di quest’area, che dal 2002 fa parte del Parco Regionale della Valle del Lambro, si trovano due laghetti (uno dal color turchese e l’altro dal colore più torbido) profondi da 5 a 6 metri, alimentati dalla roggia Cavolto che, dopo aver formato i due specchi d’acqua, si getta poco più a valle nel Lambro.
L’origine di questi due bacini è artificiale ed è dovuta all’estrazione di materiale per la produzione del cemento.
L’area è interamente percorribile grazie a due sterrate pedonali, una alta e una bassa, adatte a tutti ed è completata da un bello spazio giochi per bambini e dal recente ostello, particolarmente curato nella struttura. Cascate e una rigogliosa vegetazione ne fanno un posto unico e straordinario, a pochi passi da Milano e dalle aree residenziali e industriali della Brianza.
Nei limitrofi dell’Oasi si possono incontrare laboratori di artigiani, vecchie cascine e il significativo Museo del Mulino.
L’attività principale del luogo era, infatti, l’agricoltura con coltivazioni di frumento, segale, granoturco. I mulini, molto presenti nella zona, si muovevano grazie alla forza dell’acqua che metteva in funzione le ruote. Il mulino trasformava il granoturco in farina gialla per fare la polenta.
Incontri lungo il percorso
Per completezza di informazioni, vi invitiamo a visitare le altre nostre pagine con passeggiate che parlano di questa questa zona ricca di storia, natura, relax e buon cibo (ricordiamo tra tutti il ristorante Il Corazziere e l’agriturismo Ai Laghetti)
http://www.exploratoridelladomenica.it/baggero-loasi-e-lecofrazione/
http://www.exploratoridelladomenica.it/ecofrazione-di-baggero-l-altra-parte-del-sogno/
http://www.exploratoridelladomenica.it/scatti-rubati-al-museo-del-mulino-di-baggero/
Ho fatto questo giro stamattina con il mio amico Theo (quadrupede peloso) in una giornata di sole fantastica. Mi sono proprio divertita, percorso facile, ben segnalato. Peccato che il sentiero per la cascata sia chiuso, spero per Manutenzione. Visitato anche l’oasi stellare con la meridiana umana, una deviazione di 5 minuti dal percorso segnalato.
Per manutenzione sulle protezioni. Anche noi l’abbiamo trovato così, ma presto sarà riaperto